Siamo scappati per la paura". Parla uno dei ragazzini che ha ucciso la 71enne

Scritto il 13/08/2025
da Francesca Galici

Dopo alcune ore di assenza, tutte le famiglie hanno fatto rientro nel campo nomadi dal quale si erano allontanate

Dopo l'incidente e l'identificazione dei quattro ragazzini che lunedì mattina hanno travolto e ucciso la 71enne Cecilia De Astis in via Saponaro, nel quartiere milanese del Gratosoglio, nel campo nomadi di via Selvanesco restano solo le roulotte e le auto parcheggiate, ma delle famiglie dei minori non c'è traccia. Durante l'interrogatorio nel Comando della Polizia locale di via Custodi a Milano, uno dei quattro minori ha dichiarato agli agenti che lui e i suoi amici hanno "avuto paura e siamo scappati".

Ieri, la procura dei minorenni aveva deciso di riaffidare i quattro - un 13enne alla guida dell'auto rubata, un 12enne e due 11enni - alle rispettive famiglie: hanno meno di 14 anni, non sono imputabili, pertanto la loro posizione è attualmente al vaglio della Procura. C'è l'ipotesi che possano essere affidati ai servizi sociali e per questo motivo è stato deciso di rimandarli a casa in attesa di valutazione definitiva. Non è stato considerato che avrebbero potuto far perdere le proprie tracce e che, così come sono tornati in quel campo circa un anno fa, dopo essere stati sgomberati diversi anni fa, sarebbero potuti andare via.

Nell'accampamento sono rimaste le altre famiglie e questo ha messo in allarme gli investigatori. Una parte di loro ha poi fatto rientro verso le 13 ma ne mancano ancora alcuni. Questa mattina nel campo nomadi c'erano solo dieci roulotte, tre donne e otto bambini, un numero decisamente inferiore rispetto a quello solito. "Sono andati. Qui ci siamo noi. Non ci interessa cosa hanno fatto altri. Noi non c'entriamo. Vogliamo libertà, noi siamo liberi. I bambini sono stati ridati ai loro genitori. Non gli hanno fatto nulla. Cosa cercate?", ha detto la più anziana donna del gruppo al giornalista che ha provato a capire.