A poche ore dall'incontro in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin in cui il leader Usa intende discutere di come fermare la guerra in Ucraina, Mosca accelera la sua offensiva contro Kiev. Come riportato infatti da diversi media, negli ultimi giorni l'esercito russo ha compiuto un'incursione a sorpresa nell'Ucraina orientale. Un'iniziativa che sembra rendere evidente la volontà del presidente della Federazione di presentare prove di un vantaggio sul campo di battaglia in occasione del colloquio con il capo della Casa Bianca.
La difficile situazione sul fronte del conflitto è stata confermata dal presidente ucraino Zelensky che ha ammesso che "gruppi di russi sono avanzati di circa 10 chilometri in diversi punti" nella direzione di Dobropillia-Kramatorsk, nell'est dell'Ucraina. Il leader di Kiev ha precisato che gli incursori nemici sono "tutti senza mezzi, solo con armi in mano. Alcuni sono già stati individuati, in parte distrutti, in parte fatti prigionieri. Altri li troveremo e li distruggeremo a breve. Lo scopo di questa avanzata ci è chiaro”. Secondo Zelensky i militari russi, "si stanno preparando per un'operazione offensiva in tre direzioni. Le principali sono Zaporizhia, Pokrovsk e Novopavlivka". Il presidente ucraino ha poi dichiarato che "entro il vertice del 15 agosto i russi vogliono, soprattutto nello spazio mediatico americano, far credere che la Russia stia avanzando e che l’Ucraina stia perdendo”.
Sul blitz di Mosca, l'esercito ucraino ha fatto sapere che i soldati della Federazione, contro i quali è scattata una controffensiva, hanno penetrato la prima linea difensiva ucraina e aggirato una cintura di fortificazioni in via di costruzione da mesi. Un ufficiale della Brigata Azov ha affermato che negli ultimi giorni, dopo settimane di attacchi di ricognizione, i russi hanno trovato un varco nelle linee ucraine e le hanno sfondate facendo ricorso a un'elevata disponibilità di uomini. Le forze di Kiev sottolineano che un'incursione simile, poi respinta, è avvenuta in un'altra parte del fronte la scorsa settimana.
L'avanzata russa ha sollevato malumori tra le truppe ucraine. I soldati di Kiev, scrive in queste ore il Wall Street Journal, sostengono che i leader militari sprecano uomini in assalti rischiosi e dallo scarso valore strategico. Le decisioni sono centralizzate e tale circostanza fa sì che gli ufficiali di grado inferiore non diano ordini che potrebbero salavare i propri uomini per paura di essere puniti. La conseguente carenza di unità militari, soprattutto di fanteria, sarebbe ormai un fattore di debolezza che Mosca starebbe sfruttando.
Gli osservatori si interrogano sulla possibilità che la Russia possa consolidare o ampliare l'avanzata dilagando in un territorio con meno difese. In caso di successo, riporta ancora il Wall Street Journal, l'esercito russo sarà in grado di esercitare maggiore pressione sulle città ancora controllate da Kiev nella regione orientale di Donetsk, ritenuta dal Cremlino un obiettivo chiave. Il quotidiano Usa riporta che al vertice ad Anchorage Putin "insisterà" affinché Trump riconosca il controllo della Federazione su tale regione e "su altre aree".
Intanto Washington abbassa le aspettative sull'incontro di venerdì. Un funzionario della Casa Bianca ha infatti dichiarato a Politico che l'obiettivo del vertice è consentire a Trump di valutare Putin, di scoprire se faccia sul serio e di lavorare ad un trilaterale con Zelensky. Il funzionario rimarca quindi che "bisogna fidarsi dell'istinto di Trump". Una considerazione da cui sembra sempre più dipendere l'esito del conflitto in Ucraina.