Regalato dal Qatar ma non si conosce il vero proprietario: il giallo del nuovo Air Force One di Trump

Scritto il 13/08/2025
da Francesca Salvatore

Il velivolo è entrato nel registro FAA ma il proprietario resta segreto. Esperti dubitano che possa volare come aereo presidenziale già nel 2026

Il Boeing 747-8 donato dal Qatar al governo statunitense, oggetto di misteri e speculazioni nelle ultime settimane, sarebbe entrato ufficialmente nel registro degli aeromobili civili USA il 5 agosto, come conferma il database della Federal Aviation Administration.

Dopo una costosa riconversione da oltre 400 milioni di dollari per trasformarlo in un nuovo Air Force One, l’aereo trasporterà Donald Trump in missioni ufficiali; una volta concluso il mandato, entrerà a far parte delle dotazioni del tycoon per i suoi spostamenti privati. La registrazione solleva però un interrogativo cruciale: chi è il vero proprietario del jet? Come racconta il Corriere della Sera, nei documenti FAA, il nome risulta riservato come avviene per i velivoli privati dei miliardari. La scheda indica l’uso per “missioni governative”, analogamente ad altri aerei di Stato, ma senza la dovizia di dettagli che contraddistingue i velivoli ufficiali già in servizio.

A fine luglio, erano stati gli investigatori del bilancio del Congresso a giungere alla conclusione questi importi, insinuati in un oscuro documento del Pentagono inviato a Capitol Hill come "trasferimento" a un progetto classificato senza nome, includessero quasi certamente la ristrutturazione del nuovo Air Force One, decorato in oro, che Trump desidera disperatamente far decollare prima della fine del suo mandato. Un velivolo che, probabilmente, non volerà a lungo: ci vorranno un anno o due per completare il lavoro, e poi il dono del Qatar verrà trasferito alla biblioteca presidenziale di Trump, ancora da creare.

Gli attuali Air Force One – due Boeing 747-200B – non figurano come velivoli civili e dovranno essere sostituiti da due nuovi 747-8 ordinati nel 2017 durante la prima presidenza Trump, con consegna ora prevista per il 2027. L’aereo qatariota, già usato nella configurazione VIP è stato trasferito l’8 agosto dall’Alliance Airport di Fort Worth allo scalo di Waco, nei pressi dei laboratori L3Harris Technologies, incaricati di installare sistemi antimissile e altri ispositivi di sicurezza, rinforzi anti-EMP e comunicazioni criptate. Trump punta a farlo volare come trasporto presidenziale già dal primo trimestre 2026, ma esperti ed ex funzionari della Difesa dubitano della fattibilità, viste le complesse modifiche richieste per garantire sicurezza e standard del velivolo.

Come racconta la Cnn, Andrew Hunter, ex assistente segretario dell’Air Force, ritiene quasi impossibile completare in tempi così brevi un aereo conforme ai requisiti presidenziali. Stesso scetticismo da Frank Kendall, già segretario dell’Aeronautica, che avverte: il jet potrebbe essere pronto a febbraio solo riducendo drasticamente le modifiche, limitandone l’uso a voli interni. Consegnarlo nei tempi previsti significherebbe tagliare funzioni critiche di sicurezza, esponendo le comunicazioni di bordo a rischi di intercettazione. Il tema non resta solo tecnico: accettare un aereo donato da un governo straniero solleva perplessità bipartisan su legittimità, etica e sicurezza. Alcuni senatori repubblicani hanno criticato l’operazione, mentre il costo stimato per l’ammodernamento, seppur classificato, potrebbe restare sotto i 400 milioni di dollari, finanziati anche allocando fondi dal programma missilistico Sentinel.

Nel frattempo, i due nuovi Air Force One ordinati a Boeing proseguono la loro lenta costruzione a San Antonio, con consegna ipotizzata per il 2027. L’azienda ha sofferto ritardi legati alla pandemia, a problemi di fornitura e alla bancarotta del subappaltatore GDC Technics incaricato degli interni. Tuttavia, i recenti cambi nella dirigenza Boeing fanno sperare in un’accelerazione, con l’Aeronautica che valuta persino l’allentamento di alcuni requisiti di sicurezza per anticipare la consegna.