Carola Rackete ha abbandonato il seggio europeo per tornare all'attivismo militante. Una scelta per molti incomprensibile, che però l'ex capitano della Sea Watch ha deciso di fare per tornare sul territorio. A 36 anni, l'ex esponente dell'estrema sinistra parlamentare è parte del gruppo Extinction Rebellion, uno dei più attivi in Europa anche grazie ai sostanziosi finanziamenti che riceve da soggetti privati. Proprio con Extinction Rebellion si è resa protagonista di un'azione durante la registrazione di un programma televisivo norvegese, alzandosi e accusando la Norvegia di essere "drogendeale", "spacciatori", in riferimento al ruolo della Norvegia come grande produttore di combustibili fossili.
L'azione di Rackete si è svolta durante una tribuna politica sul canale Nrk: l'ex europarlamentare è entrata in studio e nessuno sembra essersi accorto della sua presenza prima che si alzasse e iniziasse a urlare, interrompendo la registrazione. Prima di farlo ha indossato il giubbetto catarifrangente d'ordinanza che distingue gli attivisti per poi attaccare pesantemente i politici norvegesi perché il Paese scandinavo mantiene i Paesi europei dipendenti dall'energia fossile contraendo per questo motivo, un "debito ambientale". L'invettiva non è stata ovviamete accolta positivamente, tanto che Rackete è stata portata fuori dallo studio dalla sicurezza prima che finisse il suo intervento non autorizzato tra i fischi del pubblico presente.
Ma perché Rackete è andata proprio in Norvegia a manifestare? L'ex eurodeputata pare sia stata aggregata al gruppo di protesta di Extinction Rebellion che aveva annunciato interventi in diverse città del Paese da lunedì a mercoledì. A scatenare la rabbia degli attivisti è la ricchezza accumulata dalla Norvegia con la produzione di combustibili fossili, di cui il Paese è uno dei maggiori produttori ed esportatori al mondo. Petrolio e gas naturale hanno fatto prosperare la Norvegia negli anni il che non va bene agli attivisti, che tra le altre cose predicano il passaggio totale all'energia green. Nella visione di Rackete, la Norvegia rischia di fare la fine dell'economia tedesca e diventare "come l'industria automobilistica tedesca, con un prodotto che nessuno vuole più". L'industria tedesca è vittima della normativa europea che vuole vietare la vendita di auto a combustione, non del mercato che non gradisce più quel tipo di tecnologia.