Nuova bufera in Francia. A Noisy-Le-Sec, Seine-Saint-Denis, nei pressi di Parigi, è stata annullata la proiezione all’aperto del film “Barbie” di Greta Gerwig. Il motivo? Le “pressioni” dei residenti. In soldoni: un gruppo di islamici ha chiesto di cancellare l’evento con tanto di minacce.
Secondo quanto riportato da Le Parisien, il sindaco di sinistra Oliver Sarrabeyrouse ha affermato di aver ricevuto pressioni da un gruppo di persone fondamentaliste ed estremiste. “Barbie”, secondo i contestatori, esalterebbe un modello femminile sbagliato e sarebbe anche un inno all’omosessualità. Il film era stato scelto dagli abitanti del quartiere di Londeau nell’ambito della programmazione estiva “Est Ensemble”, lanciata per la prima volta tre anni fa.
Secondo il primo cittadino, alcuni “dipendenti del servizio pubblico sono stati minacciati di violenza”. I riflettori sono accesi sulla comunità islamica, molto presente Noisy-Le-Sec, dove – come riportato dal giornalista di TgCom24 Leonardo Panetta – da anni si svolge il festival del cinema franco arabo. Secondo quanto ricostruito da Le Parisien, la situazione sarebbe diventata rovente e i contestatori sarebbero diventati “aggressivi” nonostante i tentativi di dialogo da parte degli agenti presenti sul posto (che “si sentivano in pericolo”).
Il sindaco ha precisato di essere stato lui a “prendere la decisione di annullare la proiezione”, scatenando un’ondata di polemiche. Il portavoce del Rassemblement National (RN), Aleksandar Nikolic, ha dichiarato a Europe 1 che "è per le stesse ragioni che questo film è stato vietato in alcuni paesi che si sono adattati alle leggi islamiche", riferendosi a Libano, Algeria e Kuwait, dove il film non è stato proiettato perché promuoveva l'omosessualità. La senatrice repubblicana Valérie Boyer ha criticato il sindaco per essersi sottomesso a "fondamentalisti religiosi islamisti che esercitano un controllo sociale forte ed efficace".
Sulla vicenda è intervenuta anche la ministra della cultura Rachida Dati, che ha stigmatizzato senza mezzi termini “il grave attacco alla programmazione che priva famiglie e bambini di un’attività culturale”: "Nell'ultimo anno, ho intrapreso azioni decise contro questi gravi attacchi, che sono diventati una nuova forma di delinquenza. È in corso una denuncia ostruzione all'esercizio della libertà di diffusione della creazione artistica".