Le Idf approvano i piani per Gaza. Netanyahu: "Puntiamo a liberazione simultanea degli ostaggi"

Scritto il 13/08/2025
da Francesca Salvatore

Netanyahu punta a una tregua duratura in cambio della liberazione simultanea dei prigionieri di Hamas, mentre l’ONU lancia l’allarme su fame e malnutrizione record nella Striscia

Il Capo di Stato Maggiore israeliano, generale Eyal Zamir, ha approvato le linee guida del nuovo piano operativo delle Forze di Difesa Israeliane per la Striscia di Gaza, definendo le prossime fasi dell’offensiva in conformità con le direttive politiche.

La decisione di Israele di approvare un piano per occupare la Striscia di Gaza starebbe, tuttavia, aggravando le tensioni tra il governo e la leadership militare del Paese, mettendo al contempo in luce nuove fratture all'interno degli alti ranghi dell'esercito e rendendo tesi i rapporti con i riservisti convocati. Ieri, circa 200 piloti in pensione e di riserva dell'aeronautica militare israeliana si sono radunati stasera davanti al quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv per protestare contro la decisione del governo di Benyamin Netanyahu di occupare Gaza City e per chiedere un immediato accordo per la liberazione degli ostaggi ancora in mano a Hamas. Tra i presenti l'ex capo di stato maggiore delle Idf, Dan Halutz.

Durante una riunione con il General Staff Forum e rappresentanti dello Shin Bet, sono state illustrate le operazioni già condotte, tra cui quelle nell’area di Zeitoun, e le strategie future, comprese misure per rafforzare la prontezza delle truppe, richiamare riservisti e consentire periodi di recupero in vista di nuove missioni. Parallelamente, la viceministra degli Esteri Sharren Haskel si trova in Sud Sudan per incontri istituzionali con il presidente Salva Kiir e altri leader locali, in un contesto in cui Israele starebbe discutendo con Juba la possibilità di reinsediare palestinesi sfollati da Gaza. Il Paese africano ha però negato contatti con il governo di Tel Aviv per accogliere gli abitanti della Striscia.

Sul fronte politico, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha lasciato intendere che gli sforzi di mediazione per un cessate-il-fuoco siano ora concentrati su un accordo globale che preveda il rilascio simultaneo di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas in cambio di una tregua duratura e del ritiro delle forze israeliane. Restano in ostaggio 50 persone, di cui si ritiene che circa 20 siano vive. Netanyahu ha ribadito che la guerra terminerà solo con la liberazione di tutti e la resa di Hamas, mantenendo comunque un controllo di sicurezza a tempo indeterminato sul territorio.Secondo fonti arabe citate dall’Associated Press, Egitto e Qatar stanno elaborando un nuovo schema negoziale, mentre una delegazione di Hamas è giunta al Cairo per colloqui. Israele mantiene la minaccia di espandere l’offensiva nelle aree non ancora sotto il suo controllo, dove si sono rifugiati la maggior parte dei due milioni di abitanti di Gaza, mossa che ha suscitato condanna internazionale.

Intanto, le Nazioni Unite avvertono che fame e malnutrizione a Gaza hanno raggiunto livelli record dall’inizio del conflitto: secondo il ministero della Sanità locale, 222 persone, tra cui 101 bambini, sono morte per cause legate alla fame, mentre gli aiuti restano insufficienti a causa di restrizioni e ritardi imposti da Israele. In un episodio separato, l’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito un gruppo di militanti travestiti da operatori umanitari e a bordo di un veicolo con il logo della Ong World Central Kitchen. La stessa organizzazione ha confermato che i sospetti non erano affiliati, condannando l’uso improprio dell’identità di operatori umanitari, che mette a rischio civili e personale di soccorso.