Bonus nido, nuove funzioni sull’App Inps: cosa cambia per le famiglie

Scritto il 25/11/2025
da Dario Murri

Novità per quanto riguarda strutture e documentazione. Pagamenti visibili subito e, dal 2026, niente più richieste annuali

Una buona notizia per i genitori che stanno utilizzando il Bonus asilo nido, o che hanno intenzione di farlo: l’Inps ha aggiornato il servizio dedicato all’interno dell’App Inps Mobile, introducendo una funzione che dovrebbe migliorarne la fruizione: la possibilità di controllare, mese per mese, se il rimborso è stato pagato.

Una funzionalità basilare, che però finora mancava, costringendo spesso le famiglie a contattare il call center, o consultare la propria area personale sul sito. L’aggiornamento arriva dopo il potenziamento dell’incentivo previsto dal decreto Omnibus (dl 95/2025), che ha ridisegnato procedure e tempistiche. Ma non è tutto.

Schermata più chiara e documenti a portata di mano

Con il nuovo sistema, entrando nel servizio “Bonus nido” si può subito vedere lo stato della domanda: se è protocollata, in lavorazione, in attesa di documenti o già accolta. È stata anche aggiunta una "scorciatoia" che permette di andare direttamente alla sezione dove caricare le ricevute delle rette, senza dover navigare tra vari menu. Una piccola modifica che semplifica la vita a chi ogni mese deve dimostrare i pagamenti effettuati.

Cambia l’elenco delle strutture ammesse

Il decreto Omnibus ha ampliato le strutture che danno diritto al rimborso. Oltre agli asili nido pubblici e privati, vengono riconosciuti anche:

  • I micronidi, per i bambini dai 3 ai 36 mesi;
  • Le sezioni primavera (24-36 mesi);
  • Alcuni servizi integrativi come spazi gioco e servizi educativi domiciliari.

Attenzione però: non tutti i servizi per l’infanzia rientrano nel bonus. Restano fuori, ad esempio, i centri che accolgono i bambini con un adulto accompagnatore, i servizi ricreativi e i pre e post scuola.

L’Inps deve inoltre verificare caso per caso che la struttura sia compresa tra quelle riconosciute dalla legge, consultando gli elenchi regionali, o chiedendo conferma agli enti locali. Se la struttura rilascia solo una semplice ricevuta e non una fattura, diventa indispensabile una dichiarazione del rappresentante legale che spieghi perché non è tenuta all’emissione.

Dal 2026 domanda valida per più anni

Dal primo gennaio 2026 scatterà anche una piccola rivoluzione burocratica: la domanda del bonus non andrà più ripresentata ogni anno. Una volta accolta, resterà valida fino al mese di agosto dell’anno in cui il bambino compie tre anni, purché ci siano ancora i requisiti.

Negli anni successivi, i genitori dovranno accedere all’App o al sito, prenotare le mensilità per il nuovo anno, caricare almeno una ricevuta di pagamento (oppure, per gli asili pubblici con rette posticipate, il documento che attesta l’iscrizione).

Per chi richiede il bonus per l’assistenza domiciliare, servirà anche il certificato del pediatra, che attesti l’impossibilità del bambino a frequentare un nido per motivi di salute. Queste procedure aggiornate valgono anche per le domande 2025, che verranno riesaminate e accolte in base alle nuove regole.

Quanto spetta

L’importo del Bonus asili nido varia in base all’Isee e alla data di nascita del bambino, secondo la seguente ripartizione:

  • da 1.500 a 3.000 euro l’anno per i nati prima del 2024;
  • da 1.500 a 3.600 euro per chi è nato dal 1° gennaio 2024 in poi.

Il contributo copre fino a 11 mensilità e viene erogato a rimborso, dietro presentazione dell'apposita documentazione.