Uno sconosciuto che aggredisce e accoltella un'altra persona per strada e poi sparisce. Nessun movente, nessuna vicenda pregressa, neanche un appiglio che conduca a una qualsiasi logica, seppur inconcepibile. Sarà questo il nuovo tormento con cui dovrà confrontarsi la quotidianità del comune cittadino moderno? Ieri mattina l'incubo si è materializzato per una donna milanese di 43 anni, Anna Laura Valsecchi, assalita e ferita a un fianco con un coltello da cucina con una lama lunga 30 centimetri in piazza Gae Aulenti, pieno centro, da un uomo mai visto prima, come ha confermato lei stessa parlando con i carabinieri dopo il complesso intervento chirurgico di due ore che all'ospedale Niguarda le ha salvato la vita. L'aggressore è stato catturato ieri sera dai carabinieri in un albergo a due passi dalla stazione Centrale, in via Vitruvio, dove si trovava da alcuni giorni dopo essere fuggito da una comunità di recupero del Varesotto. Si tratta di un malato psichiatrico bergamasco di 59 anni, Vincenzo Lanni, segnalato agli investigatori dopo essere stato riconosciuto dalla sua unica parente, la sorella gemella, che ieri pomeriggio ha visto in tivù le immagini dell'aggressione, i frame ricavati dalle telecamere di sorveglianza. Si è scoperto così che l'uomo è recidivo. Dieci anni fa, nell'agosto 2015, Lanni, che tre anni prima aveva perso il suo lavoro da programmatore informatico, aveva infatti già accoltellato due anziani nella Bergamasca, a Villa di Serio e ad Alzano "come reazione al profondo stato di frustrazione per la propria vita fallimentare" come spiegò allora l'uomo al magistrato che lo interrogò dopo l'arresto dei carabinieri. Dichiarato parzialmente incapace di intendere e di volere l'uomo venne condannato a 8 anni di carcere e a tre di comunità di recupero, quella da dove è fuggito in questi giorni.
La signora Valsecchi - sposata e residente con il marito a Meda, nell'hinterland milanese - poco prima delle 9 di ieri stava raggiungendo il suo posto di lavoro in piazza Gae Aulenti, quartiere Porta Nuova, centro nevralgico della Milano avveniristica a due passi dalla stazione di Porta Genova. Valsecchi lavora a Finlombarda, è appena uscita dal metrò alla fermata "Gioia" della linea verde e si appresta a raggiungere l'ingresso dell'azienda regionale oltrepassando la "barriera" di una rastrelliera per biciclette, quando un uomo che lei ha appena superato la avvicina alle spalle. Le immagini prese dagli occhi elettronici della piazza sono davvero chiarissime: brizzolato, sui 60 anni, trasandato, lo sconosciuto indossa un giubbotto blu e nero con zip davanti, pantaloni neri e scarpe da ginnastica blu e bianche, porta uno zainetto scuro sulle spalle e nella mano destra tiene una borsa di plastica gialloverde fluo. Proprio mentre si trova dietro la 43enne, estrae con la mano sinistra un lungo coltello da cucina e lo infilza con forza nel fianco sinistro della donna. Quindi si gira e se ne va.
Anna Laura Valsecchi non cade, non perde i sensi, all'inizio sembra più stupita che dolorante. Barcolla disorientata, si porta le mani al fianco dove la lama, come si saprà dopo, ha perforato la milza e il polmone. Grida: "Mi hanno accoltellata! Mi hanno accoltellata!", poi lentamente si accascia a terra. La gente accorre, l'aiuta, quando arrivano l'ambulanza e l'automedica la donna viene trasportata in ospedale d'urgenza, in codice rosso: ha il coltello ancora nel fianco. La sua prognosi resta riservata, ma non corre pericolo di vita.
Sul caso lavorano subito i carabinieri della compagnia Duomo al comando del capitano Daniele Giovagnoli e gli specialisti del Nucleo investigativo del comando provinciale guidati dal colonnello Antonio Coppola. I militari dell'Arma parlano con il marito della vittima, giunto in bicicletta in piazza Aulenti poco dopo il ferimento. L'uomo, sbigottito, spiega che lui e Anna Laura non hanno problemi di coppia, dettaglio confermato da Valsecchi al risveglio dall'intervento chirurgico. Più tardi, in serata, l'arresto del responsabile.

