Garlasco, oggi gli interrogatori di Stasi, Sempio e Marco Poggi

Scritto il 20/05/2025
da Gabriella Bianchi

AGI - Tre ex ragazzi, nel frattempo diventati adulti, chiamati a rispondere della sorte di un'amica e sorella che adulta non lo è mai diventata. Andrea Sempio e Alberto Stasi a Pavia, Marco Poggi a Mestre. Tutti di fronte a un magistrato che vuole tornare a quel giorno di 18 anni fa, quando Chiara Poggi fu trovata morta nella villetta di famiglia.

Riavvio delle indagini

Le indagini sul caso, considerato chiuso e con un unico responsabile — Stasi — sono ripartite. Alla ricerca di altri. Altri come complici dell'ex fidanzato, o altri che potrebbero cancellare ogni responsabilità dell'uomo condannato.

Interrogatori e nuove prove

Il 17 maggio, Sempio e Stasi sono stati interrogati per la prima volta dopo la riapertura ufficiale del fascicolo. Entrambi si sono detti estranei all'omicidio. L'indagine su Sempio nasce dal rinvenimento di una traccia del suo DNA sotto un'unghia di Chiara, rivelata solo nel 2023 grazie a nuove tecniche di analisi genetica.

Prelievo coattivo e contestazioni

Il 13 marzo Sempio era stato sottoposto a prelievo coattivo di materiale biologico. Il test era stato autorizzato dalla Cassazione, che ha ritenuto meritevoli di approfondimento i nuovi riscontri tecnici. La difesa del giovane ha però contestato la procedura, ottenendo la ricusazione del primo perito nominato — Emiliano Giardina — per presunti legami pregressi con l'accusa. Il nuovo collegio peritale proseguirà l'incidente probatorio nei prossimi mesi.

Semilibertà di Stasi

Nel frattempo, Alberto Stasi, condannato a 16 anni nel 2015 e in carcere da nove, ha ottenuto la semilibertà. Non ha mai smesso di proclamarsi innocente. La madre di Chiara, in una recente intervista, ha espresso l'angoscia di poterlo incrociare, ma anche il timore che, dopo quasi vent'anni, la verità possa perdersi in troppi “se”.

Dettagli del crimine

Secondo il rapporto dell'epoca, Chiara fu colpita con violenza e lasciata agonizzante sulle scale. La scena del crimine mostrava segni contrastanti: sangue lavato, ma anche dettagli trascurati. Nessuna effrazione. Nessun testimone.

Condanna di Stasi e nuove domande

Nel 2007 il principale sospettato era stato subito Stasi. La sua condanna, dopo assoluzioni nei primi due gradi, arrivò in Cassazione grazie a un nuovo processo e all'assenza di alibi credibili. Ma ora, con nuovi nomi, nuove prove e nuove domande, il caso Garlasco torna ad affacciarsi sul presente, chiedendo alla giustizia non solo conferme, ma chiarezza definitiva.

Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone