"Eri indagato". Scontro choc in diretta: Palamara chiama Porro e gela il magistrato di MD

Scritto il 04/11/2025
da Bartolo Dall'Orto

In studio Stefano Musolino, segretario di Magistratura Democratica. L'ex toga al telefono: "Farmi dare del condannato da lui, anche no"

Durante la trasmissione Quarta Repubblica su Rete 4, si è verificato un acceso confronto tra Luca Palamara e Stefano Musolino. L'argomento principale del dibattito è stata la Riforma della Giustizia. Stefano Musolino, procuratore di Reggio Calabria e segretario di Magistratura Democratica, ha lanciato critiche nei confronti di Palamara ("un condannato che prova a coinvolgere più persone nelle sue malefatte") in sua assenza, sostenendo che "il Sistema" svelato dall'ex toga "non esiste più". Poco dopo, Palamara ha telefonato in diretta, visibilmente irritato, per rispondere alle dichiarazioni.

Nel corso della telefonata, Palamara ha espresso rabbia per quanto detto da Musolino. “Farmi dare del condannato da Stefano Musolino, anche no. Facciamo dire a lui se è mai stato indagato. Fa il ventriloquo di Magistratura Democratica, ma se la tenesse per lui. La doppia morale da lui anche no. Mi faccia dire agli italiani chi rappresenta Magistratura Democratica e per quali reati è stato indagato. I miei figli mi hanno chiamato per sapere se è vero che sono stato condannato, lui racconti ai suoi figli se è stato indagato o no e da chi è stato interrogato. E chi gli ha permesso di fare il magistrato. Lui deve avere il coraggio di parlare, non si deve vergognare”. Dopo la telefonata di Palamara, Stefano Musolino ha commentato: “Si vede che è sofferente, ma sveliamo questo pettegolezzo di cui lui parla. Prima ancora di diventare Magistrato, sono stato indagato. Lui era Pubblico Ministero e ha chiesto l’archiviazione spero in scienza e coscienza. Se Palamara però viene considerato il vate, vuol dire che abbiamo un problema”.

Nel corso della stessa trasmissione, Musolino si è anche confrontato con Bruno Vespa e il direttore Alessandro Sallusti, discutendo sul nuovo Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), sulla riforma Nordio, sul rischio che un giorno (cosa non prevista dalla riforma) i pm possano finire sotto il potere del governo. “Serve un Csm autorevole che protegga i magistrati. Se non si sentiranno garantiti, evidentemente saranno timorosi”, dice Musolino. Diversa la tesi di Sallusti, secondo cui fino ad oggi le toghe sono state di fatto impunite nonostante i tanti errori commessi perché "cane non mangia cane".

Sul sorteggio dei componenti del Csm, la tesi di alcuni è che, in questo modo, possano finire nell’organo di governo della magistratura persone non competenti o non sufficientemente preparate. Ma Vespa fa notare un paradosso: come è possibile che un magistrato, di qualsiasi ordine e grado, anche il meno conosciuto dalle correnti, possa essere competente per mandarmi all’ergastolo ma non per governare i suoi colleghi e far parte di un Consiglio? Musolino ha ribattuto spiegando che un normale magistrato, non essendo formato per scelte politiche, potrebbe trovarsi in difficoltà. Ma la verità, come ha fatto notare il conduttore Rai, è che "fino ad oggi per nominare il Procuratore di Milano bisogna trovare l'accordo su quello di Reggio Calabria". Ed è il sistema delle correnti, ormai incancrenito, che la riforma vuole scardinare.