Regge il "sistema Emiliano", Decaro: "Oltre l'aspettativa"

Scritto il 25/11/2025
da Fabrizio de Feo

Lo sfidante Lobuono resterà in Consiglio regionale: "Campagna partita in ritardo"

Nessuna sorpresa. La missione impossibile di Luigi Lobuono contro la corazzata rappresentata da Antonio Decaro (foto) si infrange non solo contro la popolarità personale del candidato del Pd, ma anche contro la forza ormai consolidata di quel "sistema Emiliano" che da vent'anni domina la scena politica pugliese e che ha garantito al Pd pugliese e allo stesso Decaro una rete di consenso capillare. Il candidato del centrosinistra ottiene il 65%, mentre quello del centrodestra si ferma al 33,3%. "È stata una bellissima esperienza con un risultato oltre ogni aspettativa", sono le prime parole del nuovo presidente della Regione Puglia. Decaro, consapevole dell'altissimo astensionismo in Puglia ha votato solo il 41,82% contro il 56,43% della precedente tornata individua proprio nella disaffezione uno dei temi principali da affrontare. "La mia non sarà una politica da ring, lavorerò a modo mio perché non ho nemici ma solo avversari", afferma, promettendo collaborazione con qualunque governo nazionale.

Luigi Lobuono, dal canto suo, riconosce la sconfitta e rende omaggio allo sfidante, evidenziando la difficoltà di scalfire un candidato "di livello altissimo, che da vent'anni fa politica". Un dettaglio che conferma come l'effetto sul voto della lunga stagione politica di Michele Emiliano. Lobuono ammette i limiti di una campagna partita in ritardo: "Ce l'ho messa tutta, ho percorso quasi 16mila chilometri in un mese. È stata una campagna elettorale partita in ritardo, avrei avuto bisogno di 2-3 mesi ma tutti i partiti hanno fatto la loro parte, ho sempre avuto al mio fianco i consiglieri regionali. Avevo però contro uno sfidante di livello altissimo, che da venti anni fa politica, è stato sindaco di Bari e alle ultime Europee ha conquistato quasi 500mila preferenze".

Sul fronte dei partiti, le proiezioni confermano la solidità del blocco progressista: il Pd è primo con il 26,9%, la lista "Decaro Presidente" raggiunge il 12,4% e il M5S si ferma all'8,7%. Numeri che non solo certificano la performance del candidato, ma confermano l'efficacia dell'ampio schieramento costruito negli anni da Emiliano e oggi messo a disposizione di Decaro. Nel centrodestra FdI è al 16,8%, Forza Italia all'8,6%, Lega al 7,3%, Noi Moderati all'1,2%.

Evita fughe in avanti il neo governatore che sminuisce ogni suggestione nazionale: "Il Pd ha già un segretario, io ora sarò il presidente dei pugliesi". Emiliano invece scherza: "Ora voglio solo riposarmi e divertirmi un po'. Sono stati vent'anni un po' tirati". Una battuta che però fotografa perfettamente la realtà: il suo ventennale radicamento politico-amministrativo ha offerto continuità organizzativa, presenza territoriale e un apparato abituato a vincere.

Da destra, Marcello Gemmato difende la scelta di Lobuono: "Cinque anni fa siamo arrivati più o meno al 37%, siamo rimasti allo stesso livello. Sono orgoglioso di essere stato al suo fianco". Ma il dato politico rimane: Decaro vince forte del suo consenso personale, ma anche capitalizzando quel patrimonio di relazioni, amministrazione e consenso che in Puglia continua a rivelarsi decisivo.