Il credito cooperativo in Italia professa il valore della "biodiversità" bancaria ma sul tema degli emolumenti applica l'uniformità con le banche spa. Le due capogruppo, Iccrea e Ccb, banche significant ai fini della Vigilanza, lo scorso anno hanno distribuito compensi ai rispettivi cda in linea, se non maggiori, con quelli erogati dai peers quotati, ossia i gruppi bancari nazionali di'taglia analoga. Da un'analisi di Radiocor dei documenti societari pubblici, emerge che ai 15 membri del cda Iccrea nel 2024 sono andati 2,57 milioni complessivi mentre i consiglieri di Ccb, in 15 anche loro, si sono spartiti 1,98 milioni. Le cifre non comprendono quelle dei rispettivi top manager per uniformità (il dg di Iccrea non fa parte del cda a differenza dell'ad di Ccb). Per il confronto: il cda di Banco Bpm lo scorso anno ha ricevuto una remunerazione complessiva di 2,89 milioni, quello di Bper di 2,13 milioni (cumulando gli emolumenti dei due presidenti che si sono succeduti nel corso del 2024) mentre al cda di Banca Mps sono andati 1,21 milioni in tutto. Anche per le tre quotate scelte per il confronto, il calcolo è al netto degli emolumenti attribuiti ai rispettivi capi azienda. Per quanto riguarda la remunerazione del top management, quella del direttore generale di Iccrea, Mauro Pastore (foto), lo scorso anno è risultata pari a 1,51 milioni tra fisso e variabile, con quest'ultima componente assegnata solo in parte quest'anno (113 mila su 629 mila) e la parte restante da ricevere nell'arco di cinque anni, parte cash e parte in strumenti finanziari. Dai documenti societari emerge che ai dirigenti con responsabilità strategiche (una decina) di Iccrea sono andati lo scorso anno 11,75 milioni complessivi (+22%). Nel gruppo il gender pay gap è del 17,7% (20% tra i dirigenti). In casa Ccb, compensi in aumento per Sandro Bolognesi, ad e dg della capogruppo trentina: 1,02 milioni (737 mila fisso e 276 mila variabile) dai 991 mila (fisso più variabile) dell'anno precedente. Per un confronto con le banche spa quotate di pari taglia, Luigi Lovaglio, ad Mps, lo scorso anno ha ricevuto 1,47 milioni di emolumenti, Giuseppe Castagna, ad di Bpm, 2,21 milioni e Gianni Franco Papa, ad di Bper, compensi per 1,75 milioni. Una peculiarità dei cda delle due capogruppo del credito cooperativo è che buona parte dei consiglieri (10 su 15) sono in posizione apicale in una Bcc aderente ai rispettivi gruppi, con un effetto cumulo sugli emolumenti che in alcuni casi è notevole.