"Questo è tentato omicidio". L'ira degli agenti sugli scontri post-rave a Modena

Scritto il 04/11/2025
da Francesca Galici

Mezzi sfondati, poliziotti gravemente feriti e rammarico per la mancata condanna del rave. Usmia: "Un rave abusivo non è un momento di cultura o libertà ma un atto di illegalità che degrada il territorio"

Non si placano le polemiche sul rave abusivo di Campogalliano, in provincia di Modena, iniziato la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre e andato avanti fino a domenica sera. Le forze dell'ordine hanno gestito la situazione per ridurre il rischio scontri, evitando di fare irruzione nell'ex fabbrica Bugatti ma predisponendo controlli all'esterno in modo tale da poter procedere con le identificazioni man mano che i partecipanti lasciavano la struttura. Un controllo obbligato e necessario considerando l'illegalità della situazione, che però non è stato gradito dai ravers, che per evitare i controlli hanno tentato di sfondare il cordone di polizia con auto e camper, causando anche feriti tra le forze dell'ordine. Eppure, c'è chi difende ancora questi comportamenti e punta il dito contro gli agenti, come sempre agnelli sacrificali davanti alle intemperanze di violenti e criminali.

"Alcuni colleghi sono rimasti gravemente feriti, piedi rotti e contusioni varie, investiti da questi tossicodipendenti alla guida di camper e veicoli vari, finendo la fuga addosso ai mezzi del Reparto Mobile di Torino. Altro che lesioni e resistenza, per cui sono stati arrestati, questo è tentato omicidio", si legge in una nota diramata dal sindacato Italia Celere della Polizia di Stato. "In solidarietà di questi 'bravi ragazzi' ne sono arrivati altri, come sempre dai centri sociali, quelli che tifano per la libertà con le bandiere della Palestina e difendono chi cerca di uccidere i poliziotti... E hanno pure ragione", si legge ancora in riferimento alla "chiamata" a presidio che è circolata tra le chat degli antagonisti durante le tensioni.

"In questo Paese se sei cattivo, delinquente, un mostro avrai sempre una difesa e qualcuno disposto a sfasciare e bruciare tutto per te in nome di una finta e falsa libertà (figlia del diabolicamente corretto), se sei una brava persona che subisce devi solo morire o essere condannato", è l'amara conclusione della nota del sindacato di Polizia. Anche il sindacato dei Carabinieri Usmia ha criticato gli attacchi subiti dagli agenti, non nascondendo "stupore e rammarico di fronte alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici e commentatori improvvisati che, invece di condannare con fermezza l’illegalità, hanno cercato di giustificare o minimizzare il rave party abusivo". Sono, si legge ancora nel comunicato firmato dal Segretario Nazionale Usmia Alfonso Montalbano, di "parole fuori luogo che rischiano di sminuire il sacrificio di chi, sotto la pioggia e in un clima di tensione e pericolo, ha garantito la sicurezza dei cittadini". Alle parole di Montalbano si associa il Segretario Generale Carmine Caforio: "Un rave abusivo non è un momento di cultura o libertà ma un atto di illegalità che degrada il territorio e mette a rischio vite umane. Chi cerca di attenuarne la gravità di un evento simile o di politicizzarlo offende il lavoro silenzioso di migliaia di donne e uomini in uniforme che ogni giorno difendono la legalità, minando la libertà di chi crede nei valori e nella democrazia".