Inverno in anticipo, in arrivo sciabolata artica: ecco dove ci saranno gelo e neve

Scritto il 04/11/2025
da Alessandro Ferro

Sono sempre più concreti i segnali di una poderosa irruzione di aria polare fin sul Mediterraneo con temporali e neve anche a quote collinari: ecco quando

Le piogge, in questa prima metà d'autunno, non sono di certo mancate e in modo anche molto generoso su molte regioni italiani ma quasi sempre il clima si è mantenuto mite con temperature anche al di sopra delle medie. Per la prima volta, adesso, i modelli matematici vedono la prima irruzione fredda e simil invernale diretta verso l'Italia.

Cosa può accadere

"Dal punto di vista statistico-climatico nella seconda parte di novembre avviene il passaggio di consegne tra la fase pienamente autunnale e i primi segnali d’inverno", spiega Mattia Gussoni de Ilmeteo.it. "Le masse d’aria fredda di origine artica o polare marittima iniziano a interessare più frequentemente il Mediterraneo, favorendo un progressivo abbassamento delle temperature e le prime nevicate significative sui rilievi alpini e appenninici".

Temperature in netto calo

Il periodo da segnare sul calendario, quindi, va da metà novembre in poi quando l'aria fredda potrebbe giungere direttamente dal Polo Nord con il primo, vero freddo e valori termici in diminuzione sia nei valori massimi che in quelli minimi. L'esperto spiega che già intorno al 13-14 novembre potrebbero esserci i primi segnali di un concreto raffreddamento: come sempre spieghiamo, trattandosi di previsioni a medio-termine (che vanno oltre i 7 giorni) saranno ovviamente necessari i prossimi aggiornamenti anche per capire, in termini di precipitazioni, quali regioni sarebbero le più colpite e la reale entità del raffreddamento.

Freddo artico in Europa

Ad oggi, dunque, va sottolineato che si tratterebbe di "una poderosa irruzione di aria fredda di origine artica" in grado di scivolare "dapprima verso l'Europa centrale, per poi puntare l'Italia". A esserne più colpite sarebbero le regioni centro-settentrionali con "un crollo verticale delle temperature con valori termici ben sotto le medie climatiche", aggiunge Gussoni. Si aprirebbe, dunque, un periodo molto movimentato a livello atmosferico anche perché, quando avvengono passaggi del genere, bisogna fare i conti con le acque ancora molto miti del Mediterraneo. Non è assolutamente escluso, quindi, la formazione di aree di bassa pressione sui nostri mari con piogge, temporali e in questo caso anche nevicate a quote relativamente basse e collinari.

Rischio meteo estremo

"Se questo possente scambio meridiano dovesse riuscire a dilagare fin sul mar Mediterraneo e quindi sull'Italia, si verrebbero a creare le condizioni ideali per lo sviluppo di eventi meteo estremi, a causa dei forti contrasti tra masse d'aria completamente diverse", conclude l'esperto.