AGI - Rimprovera all'autista dell'autobus di essere in ritardo e lo colpisce con due pugni. Scappa, ma viene individuato e denunciato. Il giorno dopo è il padre del ragazzo che picchia nuovamente la parte offesa questa volta alla rimessa pullman. Le due aggressioni si sono verificate la prima due giorni fa in piazza Garibaldi e ieri alla rimessa dei pullman. L'autista era in servizio su un autobus della Tua (azienda regionale dei trasporti) ed è dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso. I militari della Compagnia di Teramo, dopo aver raccolto le testimonianze, hanno identificato l'aggressore che oltre ad essere deferito sarà proposto per una misura di prevenzione.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri il grave episodio è nato da un disguido: il ragazzo poi denunciato, senza aver prenotato la fermata, ha tentato di scendere dalla porta sbagliata. L'autista, accortosi della situazione, ha aperto la porta, ma il ragazzo, già agitato, ha reagito con insulti e urla. Quando il conducente si è avvicinato per meglio comprendere quali fossero i motivi di una reazione così esagerata, il giovane lo ha aggredito, colpendolo con pugni al volto e facendolo cadere a terra. Solo l'intervento dei passeggeri ha interrotto l'aggressione, mentre il giovane si è dileguato. I carabinieri intervenuti sono risaliti al ragazzo che è stato denunciato. Il giorno successivo, nonostante il volto tumefatto, l'autista è tornato al lavoro con grande senso di responsabilità, ma ad attenderlo in deposito, c'era il padre del giovane aggressore, che con un vero e proprio blitz è passato dalle parole ai fatti, colpendo nuovamente il conducente.

A denunciare l'accaduto è il segretario regionale di OR.S.A. Trasporti Abruzzo, Alex Orlandi: "si tratta - ha detto il sindacalista - dell'ennesimo atto di violenza nei confronti dei lavoratori di TUA, un fenomeno in preoccupante crescita. Il 19 e 21 novembre, rispettivamente in Piazza San Francesco e Piazza Garibaldi a Teramo, si sono registrate due violente aggressioni per futili motivi ai danni dei conducenti, con gravi conseguenze per i lavoratori. In nessun caso - ha aggiunto Orlandi - un padre di famiglia dovrebbe tornare a casa dal lavoro con il viso tumefatto e dover spiegare ai propri figli che stava semplicemente cercando di svolgere il proprio dovere. TUA è pienamente consapevole dei rischi che i suoi dipendenti affrontano ogni giorno, ma non fa nulla per proteggerli. I lavoratori si sentono in pericolo e abbandonati. Tra il personale del Trasporto Pubblico Locale regna paura e sgomento per la crescente frequenza e gravità degli episodi. Chiediamo con fermezza - ha detto sempre Orlandi - alla Regione Abruzzo, in collaborazione con TUA e le forze dell'ordine, di adottare misure concrete per garantire la sicurezza dei conducenti di mezzi pubblici. Riteniamo che l'installazione a bordo di videocamere a circuito chiuso possa essere un passo utile, ma non è sufficiente da sola".

Alessandro Peca, avvocato dello studio legale PECAS, ha annunciato: "Con OR.S.A. stiamo preparando un esposto per denunciare l'inefficacia delle attuali misure di sicurezza per i conducenti di mezzi pubblici. L'obiettivo è sollecitare un intervento urgente delle istituzioni e delle forze dell'ordine per fermare l'aumento delle aggressioni e garantire una protezione adeguata ai lavoratori".